Carlo Donati. Contemporary villas and interiors
“Il volume raccoglie una selezione di lavori dello Studio. I progetti sono stati realizzati, in Italia e all’estero, nell’arco degli ultimi dieci anni. Il cuore della monografia è dedicato alle abitazioni di prestigio: ville, loft e attici, divenute nel tempo il marchio di fabbrica del quarantenne architetto milanese. La sua firma inconfondibile, rigorosa e ricca di contaminazioni al tempo stesso, interpreta lo stile minimal con personale interpretazione del tema decorativo e con una ricercata selezione di materiali.
Progetti sempre riconoscibili sia che si tratti di un appartamento caldo e avvolgente a St. Moritz sia che si esprimano nelle linee rarefatte e algide di un loft urbano con piscina a vista sul soggiorno. Realizzazioni uniche tanto da essere state scelte come location per spot pubblicitari e film d’autore raccontati nel libro da immagini in bianco e nero a corredo dei servizi fotografici. Una sezione a parte del libro è riservata a resort, uffici e negozi”.
a cura di Chiara Savino, 24Ore Motta Cultura, Milano, 2010.
“Pulizia formale degli spazi, nessun riferimento al disegno organico, linea curva controllata, forme geometriche pure, valorizzazione dei volumi attraverso l’uso della luce. Un lavoro per sottrazioni e rarefazioni che riduce al minimo le interferenze per giungere all’essenziale.
L’impostazione minimalista fa ancora riferimento alla lezione di Mies, “Dio è nei particolari”, ma il valore della contaminazione e la moltiplicazione degli stimoli fa invece riferimento a Venturi e al suo “less is bore”. Quando non c’è spazio per lavorare sul volume e la luce si cerca il dialogo tra gli elementi creando un’alchimia tra le parti, la valorizzazione degli elementi attraverso il contrasto.
L’impiego dei materiali e l’uso del colore non è antitetico ma anzi funzionale alla rappresentazione dello spazio. La materia così come il colore diviene essa stessa elemento decorativo, sottolinea una fuga prospettica, definisce un ambito, che assume valore proprio in virtù del contrasto che crea con il resto dell’ambiente. Le campiture sono sature e definite, prive di sfumature dal sapore etnico, richiamano la scomposizione cromatica dei piani di Le Corbusier.
Le piante sono aperte, fluide, lasciano interagire gli spazi e i diversi livelli. La vera ricchezza, il vero lusso del vivere consiste nell’integrazione visiva tra gli ambiti, nella moltiplicazione (anche metaforica) dei punti di vista.”
testo di Alessandra Coppa, 24Ore Motta Cultura, Milano, 2010.